La micronizzazione

La micronizzazione di un principio attivo farmaceutico solido consiste nella riduzione particellare dello stesso mediante un mulino a getto fluido.

Il termine Micronizzazione deriva dall’azione del mulino stesso in quanto l’energia di macinazione è l’energia cinetica ceduta alle particelle accelerandole per mezzo di getti di gas compresso attraverso ugelli variamente posizionati intorno alla camera di macinazione.

In questi mulini le particelle introdotte nella camera circolare sono accelerate e viaggiano lungo una traiettoria circolare soggette ad una forza centrifuga che tende a trattenerle alla periferia.

Sempre lungo tale traiettoria la particella accelerata entra in collisione con altre particelle più lente, oppure in rapido movimento dovuto alla turbolenza, e si fraziona in particelle più piccole che solo quando hanno raggiunto una determinata massa riescono a sfuggire alla forza centrifuga e quindi attraverso il collettore di uscita centrale ad essere convogliate al ciclone-filtro dove avviene la separazione solido fluido.

Si realizza in questo modo, contemporaneamente, la duplice azione di macinazione e di classificazione delle particelle.

I mulini a getto fluido ottemperano in modo ottimale alle prescrizioni per la sicurezza del prodotto.

Infatti la temperatura durante la micronizzazione è controllata e trattandosi di apparecchiature in acciaio inossidabile si possono ottenere delle eccellenti messe a terra per scaricare le cariche elettrostatiche che si formano durante la lavorazione. In più, non avendo parti meccaniche in movimento i mulini possono essere facilmente smontati e puliti permettendo di impostare adeguate procedure di lavaggio che impediscano una possibile contaminazione del prodotto da micronizzare.

Utilità della Micronizzazione

La distribuzione granulometrica di un ingrediente attivo farmaceutico gioca un ruolo chiave in una formulazione di successo.

Un’opportuna riduzione della dimensione delle particelle accelera il tasso di solubilità del principio attivo, che migliora ulteriormente l’assorbimento e quindi la sua biodisponibilità. Ciò consente una ridotta quantità di principio attivo nella formulazione, limitando gli effetti collaterali del farmaco.

Un principio attivo farmaceutico ha una tossicità intrinseca; pertanto, il suo dosaggio nella formulazione finita è di cruciale importanza.